Il 28 dicembre scorso, alle ore 4,45, Suor Magdala si è spenta. Il suo incontro con la morte è stato calmo, sereno, come atteso, e vissuto con la certezza che essa le avrebbe aperto la porta all’incontro con Cristo.

Suor Magdala, al secolo Maria Carlevaro, nata a La Spezia il 26 novembre 1924, è entrata in Congregazione nel 1960, dopo una lunga esperienza lavorativa.  Infatti, al termine della scuola dell’obbligo, continuò a studiare fino al conseguimento della maturità magistrale (maestra della scuola elementare), e subito dopo iniziò a lavorare per aiutare la sua famiglia. Nei difficili anni del dopoguerra si adattò a fare svariati lavori, e per alcuni anni fu anche in Svizzera a lavorare in un pastificio. Quando lei ne parlava, ci raccontava che allora gli italiani erano considerati emigranti poco graditi e in alcuni negozi e ristoranti altolocati, sulla porta vi era un cartello con scritto: “Proibito entrare agli italiani e ai cani”. Questo ci dice che quel periodo non deve essere stato facile per lei, eppure, come era nel suo stile, lo raccontava con molta semplicità e un pizzico di ironia.

In quegli anni di intenso lavoro è andata maturando dentro di sé la decisione di consacrarsi al Signore. Decisione che ha potuto realizzare il 5 giugno del 1960.

Per lei, abituata ad essere libera e indipendente, la regola piuttosto rigida e minuziosa del noviziato di allora deve essere stato un tirocinio abbastanza impegnativo, che lei però ha affrontato con consapevolezza, cercando di conciliare la sua autonomia con la sottomissione che le veniva richiesta. Il suo muoversi un po’ imbranato, nell’ambito della vita comunitaria, è stato spesso motivo di ilarità e occasione di scherzi, ai quali lei stessa partecipava con disinvoltura e divertendosi.

Il 3 marzo 1963 ha fatto la sua Prima Professione Religiosa e, il 14 agosto del 1968, quella Perpetua. Suor Magdala è stata sempre un’appassionata lettrice, ed ha continuato ad esserlo fino agli ultimi anni della sua vita, quando l’età molto avanzata e il conseguente calo della vista le hanno impedito di continuare a leggere.

Soffriva di una seria “fobia” verso il pollo, sia vivo che cotto, e in comunità, prima di riuscire a far comprendere e accettare questo suo problema, ed ottenere non solo di non mangiare pollo, ma possibilmente neppure di vederlo o peggio ancora toccarlo, ha avuto qualche problema che poi fortunatamente si è risolto e nessuno più, per tutti gli anni a venire, le ha presentato del pollo.

I primi anni di  vita religiosa Suor Magdala li ha trascorsi nella comunità di Roma, impegnata ad insegnare nella scuola elementare, e contemporaneamente aveva intrapreso gli studi universitari conseguendo la laurea in pedagogia.

L’esperienza di Roma è stata un po’ fallimentare per Suor Magdala, poco adatta a trattare con i bambini delle elementari: nella sua classe gli alunni lavoravano, e anche bene, ma il caos regnava sovrano! Ciò fece decidere ai superiori di trasferirla a Lugo, dove iniziò ad insegnare storia della filosofia e pedagogia, prima nell’Istituto Magistrale e nella Scuola Magistrale,  poi nel Liceo Linguistico. Impegno che ha svolto dal 1970 fino al 2000.

Nella scuola di Lugo Suor Magdala ha dato tutta se stessa con passione e competenza, riuscendo a stabilire con gli alunni costruttivi rapporti educativi e umani; rapporti che spesso sono continuati anche oltre la scuola e, alcuni, fino ai suoi ultimi anni di vita. Uno di essi, Daniele Callini, nel suo libro “44 passi”, di lei ha scritto:  “Mi iscrissi all’Istituto Magistrale, una scuola privata gestita da suore … Conobbi la preside (Suor Concetta Ricci) una suora dal sorriso autoritario ma al contempo materno. E soprattutto conobbi Suor Magdala, l’insegnante di filosofia. Io non sapevo neppure cosa fosse la filosofia, ma ben presto quell’incontro si rivelò determinante per la formazione e lo sviluppo della mia identità”.

Nel 2000 quando per ragioni di età dovette lasciare l’insegnamento, con disinvoltura e grande generosità, si mise a fare la bidella  nella scuola elementare e nei momenti liberi disegnava e costruiva draghi e principesse per i bambini, utilizzando stoffa e cartoncini colorati: tutto materiale riciclato. Molti dei bambini di allora li conservano ancora!

La vocazione religiosa di Suor Magdala, pur tardiva, è stata vocazione autentica, vissuta con semplicità e profondità, con impegno sempre nuovo e generoso e con serenità costante che le derivava dal suo rapporto col Signore, semplice, vivo e reale, e dall’impegno di un vissuto non facile, costellato di sacrificio, ma affrontato positivamente, che la rese ricca di umanità, di gioia di vivere: un dono per la nostra comunità. Ella, infatti, sapeva ridere di se stessa, si lasciava prendere in giro, anzi si divertiva di ciò e ne offriva lei stessa l’opportunità di farlo. Una frase di S. Agostino le era cara ed esprime bene il suo carattere: “Beato te se sai ridere di te stesso,perché avrai sempre da divertirti!”.

Ora la nostra cara Suor Magdala ha raggiunto la sua vera meta e chissà … sempre un po’ distratta, se anche nella casa del Padre è occasione di scherzi gioiosi da parte degli angioletti che vi abitano! Di certo il suo ricordo è e resterà vivo, specialmente in casa madre, e lei pregherà sicuramente per noi e per la nostra amata Congregazione

Madre Mariarita Foli