La nostra carissima Suor Mary Thazhappil domenica 27 febbraio ci ha lasciate per tornare alla casa del Padre.

Da anni Suor Mary era su una carrozzella a causa di diverse “ernie” che l’avevano resa incapace di reggersi stabilmente sulle proprie gambe e ancor meno di camminare, inoltre aveva il diabete e altri disturbi che tuttavia, grazie alla sua tenacia, non le impedivano di essere abbastanza autonoma nella cura quotidiana di se stessa, e nulla faceva presagire la sua morte. Domenica mattina poco prima delle ore sei, l’assistente della notte era andata a vedere come stava perché due giorni prima aveva avuto un po’ di febbre. Suor Mary era sveglia e alla richiesta se gradiva un po’ di caffè aveva risposto affermativamente. L’assistente si è allontanata per andare a preparare il caffè e quando è tornata a portarglielo, circa dieci minuti dopo, Suor Mary era morta! Il suo viso era disteso, sereno, come se dormisse, e nelle mani aveva la corona del rosario.

Suor Mary era nata in India, a Kottangal, il 20 novembre 1948, secondogenita di una famiglia ricca di sei figli: tre maschi e tre femmine. Avrebbe voluto entrare in Congregazione col primo gruppo delle sorelle indiane,  ma per motivi famigliari non fu possibile. Ciò non la scoraggiò e nel novembre del 1975, da sola, venne in Italia per realizzare nella nostra Congregazione la sua vocazione alla vita religiosa. Il 24 gennaio 1977, giorno della festa liturgica di San Francesco di Sales, entrò in noviziato e due anni dopo, il 24 gennaio 1979 fece la Professione temporanea. La Professione perpetua invece la fece il 16 settembre del 1984.

Durante il periodo di juniorato Suor Mary conseguì il diploma di infermiera professionale e subito fu inviata a prestare il suo servizio nell’ospedale di Conselice, dove rimase dal 18 agosto 1983 al 17 febbraio 1985. Fu quindi trasferita a Ravenna nella casa di cura “Domus Nova” e lì rimase per 10 anni. In seguito quando, alla fine del 1995 le suore lasciarono definitivamente il servizio alla “Domus Nova”, e dopo un brevissimo periodo di riposo trascorso nella comunità dell’ospedale di Novafeltria, Suor Mary fu inviata come infermiera nella casa di Riposo di Sarsina e lì è rimasta fino al 2005, quando fu trasferita nell’infermeria di Casa Madre, prima come infermiera, poi, quando la mancanza di salute non le permise più di svolgere il suo lavoro, è rimasta come inferma.

Suor Mary è stata una donna di preghiera. Aveva un modo di parlare abbastanza burbero, il suo tono di voce non era armonioso, anzi era piuttosto rude, ma il suo cuore era buono e affettuoso. Era una persona schiva, poco incline allo scherzo, ma nel suo lavoro era pronta, generosa  e delicata. Era disponibile all’ascolto e al servizio e ciò è dimostrato anche dal fatto che, dopo tanti anni, ancora qualcuno che l’aveva conosciuta alla “Domus Nova”, manteneva contatti con lei.

Durante la sua malattia, accettata con fatica, ma offerta con disponibilità e serenità, dedicava il suo tempo alla preghiera, alla lettura della Bibbia e all’ascolto di omelie o conferenze. Preghiamo per Suor Mary e ci piace pensare che ora, che finalmente può camminare con libertà e con gioia nella casa del Padre, si ricorderà sicuramente della sua comunità e soprattutto delle sorelle che l’hanno accudita, poiché ha amato veramente la Congregazione, e ora dal cielo intercederà per tutte noi. 

Madre Mariarita Foli